I DINOSAURI
Nella selezione naturale di Darwin, esiste una lotta per la sopravvivenza: vincono gl’individui più favoriti, cioè quelli meglio strutturati per giungere alle risorse naturali messe loro a disposizione, ottenendo un vantaggio riproduttivo sugli individui meno adatti. Il tutto si svolge secondo natura. Ma è così anche nell’economia? Vediamo un po’ il caso dei vetri rotti delle auto, dove il più forte, il gigante, la multinazionale, vuole sbranare i carrozzieri indipendenti, accaparrandosi il maggior numero di clienti.

UN PASSO INDIETRO
Per rispondere bene, torniamo un attimo all’epoca in cui le carrozzerie lavoravano molto, e spesso snobbavano alcune lavorazioni come la sostituzione dei cristalli. Non è questa la ragione per cui, da un giorno all’altro, sono nate aziende multinazionali specializzate nella sostituzione di cristalli; ma i carrozzieri si sono tirati la zappa sui piedi, favorendo nuovi competitor: ci siamo fatti sfilare il business da chi sapeva meglio di noi fare i conti sulla massa critica. Quando i colossi del vetro sono arrivati in Italia, il parco circolante si aggirava sui 30 milioni di vetture: se consideri che ogni auto ha in media sette cristalli, ecco il terreno fertile del nostro Paese. Così si spiega l’appetito vorace del primo network di installatori di cristalli, una multinazionale.

LA LORO… FORZA
Come carrozziere, mi sono accorto della loro forza di mercato non mediante il calo di cristalli sostituiti, ma con l’aumento di clienti che lamentavano infiltrazioni d’acqua negli abitacoli,  dovuta alla scarsa esperienza del personale di queste aziende, forse messo sotto stress: si deve lavorare in fretta. Certo, parlo di forza, e non è ironico. Perché se il cliente si rivolge a loro, si fa sostituire il vetro, e poi viene da me per farsi una seconda volta staccare il cristallo; se questo succede, allora quella multinazionale è davvero forte. Fosse debole, perderebbe tutti i clienti nel giro di sei mesi; invece, attira gli automobilisti.

POTENTI MA IMPAURITI: POSSIBILE?
Queste multinazionali della riparazione dei cristalli delle auto fanno grandi numeri, mettono in piedi campagne marketing massicce, coinvolgono mass media, piazzano notevoli inserzioni pubblicitarie, gestiscono risorse per noi inconcepibili; eppure hanno paura di noi piccoli carrozzieri indipendenti. Possibile? Sì. In un video su YouTube, un manager di una nota società valorizza e santifica l’operato della sua grande azienda, fa capire che i carrozzieri sono truffatori: gl’indipendenti, come li chiama lui, i piccoli imprenditori, che smontano le targhe per farsi pagare un cristallo, e, dice, lo fanno per arrangiarsi. Il suo teorema diabolico è: la multinazionale ha dipendenti che non possono fare giochetti sporchi, pena il licenziamento. Invece, il carrozziere piccolo ha dipendenti che lucrano sulla riparazione gonfiata, per far guadagnare di più il capo e per trarne loro stessi beneficio: tanto il posto non traballa, perché c’è un “magna-magna” che coinvolge tutta la piccola ditta. Questo in estrema sintesi il concetto. Detto con parole diverse, studiate a tavolino; ma il messaggio è quello.

LE MIE RISPOSTE
A nome personale, ma desidero anche sentire la vostra idea nei commenti per favore, rispondo al manager, non con una querela. Ma con questi fatti.

1) In carrozzeria, oltre ai locali che possono essere presi in affitto oppure acquistati, ci sono attrezzature: per esistere, l’artigiano deve avere un forno da 70.000 euro, un banco dime da 55.000 euro, almeno una zona di preparazione aspirata da 35.000 euro, e tutti i permessi per le emissioni e il rischio chimico. La multinazionale, con un piccolo magazzino, ma soprattutto con un furgone, si trasformano d’incanto in officina. Miracolo. Il piccolo carrozziere è il ristorante dove si mangia da dio; il furgone-riparatore è l’ambulante che vende i panini fatti una settimana prima. Low cost. Ma poi il fegato protesterà: leggi vetri che fanno entrare acqua.

2) Il cliente ci sceglie perché siamo bravi a riparare l’auto, tutta l’auto, e non solo i vetri. Se un automobilista-assicurato sceglie la multinazionale, lo fa perché è “spinto” a farlo dalle Compagnie. Indirizzato, condotto, quasi portato per mano. E la professionalità? Amen.

3) Domandona: fino a che punto è lecita l’attività itinerante del furgone della multinazionale? Dov’è il confine fra lecito e illecito? Chi stabilisce se viene varcata la soglia dell’illegalità? Da una parte, lo Stato ci obbliga al rispetto delle tantissime normative in carrozzeria; dall’altra consente alla multinazionale, col suo furgone-riparatore ambulante, che molte attività siano svolte in mezzo alla strada. Misteri di questo Paese: come un arbitro di calcio che ti ammonisce appena spingi l’avversario mentre quest’ultimo ti può tirare calci all’impazzata facendola franca.

IL CASO ALTO ADIGE E FRIULI VENEZIA GIULIA
C’è chi il problema se l’è posto. Per fortuna. In Alto Adige, i colleghi sono riusciti a far votare una legge che consente l’attività di autoriparazione solo ed esclusivamente all’interno di un edificio: vedi articolo 24, comma 4. Così: “L’esercizio delle professioni del settore automobilistico di cui al comma 1 è consentito solamente in officine idonee con sede fissa, che rispondano alle disposizioni vigenti in materia, in particolare a quelle della tutela dell’ambiente nonché della salute e sicurezza sul lavoro. Fanno eccezione i lavori di manutenzione e riparazione di macchinari agricoli”. L’Alto Adige suona la sveglia a tutti. Anche le altre regioni dovrebbero uscire dal torpore. I nostri dormienti sindacati ne prendano atto e cerchino di sensibilizzare chi di dovere. Certo, restano le Compagnie assicuratrici a supportare le multinazionali della riparazione dei cristalli, ma almeno in Alto Adige le regole del gioco sono (quasi) uguali per tutti, e l’arbitro fischia gli stessi identici falli. Ora sì che la partita si può giocare (quasi) alla pari. Dopodiché, anche per la spinta dell’Alto Adige, il 12 dicembre 2012, grazie al  consigliere Paolo Santin, anche il Friuli-Venezia Giulia ha approvato una regola analoga: in strada, con furgone ambulante, il carrozziere non si fa. Neppure se sei una potentissima multinazionale (leggi qui). Si chiamano condizioni di mercato uguali: questo vuole la selezione naturale di Darwin. La spietata lotta per la sopravvivenza, contro quei dinosauri di multinazionali e Compagnie che si alleano, continua. Però qualche segnale di reazione e vitalità li sta spaventando: hanno i loro punti deboli, da cui perdono… acqua a tutto spiano.

04 gennaio revisione articolo  Anche in Trentino ( Provincia autonoma di Trento) attraverso la camera di commercio è stato vietato il lavoro itinerante per la sostituzione dei cristalli auto. vedi allegati: Allegato uno  allegato due

CONSIDERAZIONI ECONOMICHE

“Ti hanno rotto un vetro all’auto?, sei assicurato? Allora devi andare da C………s.”

 Quante volte il nostro cliente si è sentito dire questa frase dal suo assicuratore o dal call-center.

Come mai le grandi multinazionali del vetro riescono a stringere accordi con le compagnie assicurative?

E’ vero che costano meno dei carrozzieri ?

Nell’incontro del 1° dicembre di Federcarrozzieri organizzato a Bologna sono stati posti questi interrogativi. A breve saremo pronti con un progetto per riportare il cliente del cristallo in carrozzeria.

Questo è uno dei primi impegni per il 2013 per gli associati Federcarrozzieri.

Buon Anno a tutti

 

Davide Galli