Genova.
Giovedì 23 Febbraio, Manifestazione contro l’articolo 29 del DDL 3110, anche dopo l’annuncio della cancellazione, i carrozzieri della provincia di Genova sono scesi in piazza per manifestare le ombre lasciate da questo articolo sulla categoria e in particolare sulle carrozzerie indipendenti.
Questi i titoli dei principali giornali:
Genova24
Genova, carrozzieri in piazza contro le liberalizzazioni: corteo e presidio
Cittàdigenova.com
Amministrative di Genova/ De Martini: “Solidale con i carrozzieri e i consumatori”
Babboleo.it
Carrozzieri e consumatori in corteo, Genova in tilt
Primocanale.it
Carrozzieri in piazza contro le liberalizzazioni, corteo in centro
Il Secolo XIX
Liberalizzazioni, carrozzieri in piazza
Genovatoday
Carrozzieri in piazza a Genova: cancellata norma liberalizzazioni
Video 1 della manifestazione
Video 2 della manifestazione
Video 3 della manifestazione
Volantino della manifestazione
“L’Associazione fra Carrozzieri della Provincia di Genova ringrazia tutti coloro che hanno manifestato civilmente giovedì 23 Febbraio contro lo strapotere delle Compagnie di Assicurazioni, per la libertà delle Imprese di Autoriparazione, per la tutela dei diritti del Danneggiato di poter scegliere il proprio Riparatore di fiducia, che garantisca una riparazione di qualità contribuendo fattivamente alla sicurezza della circolazione stradale.
Un ringraziamento particolare è rivolto al Senatore Enrico Musso, al Senatore Giorgio Bornacin, alla Senatrice Roberta Pinotti e al Deputato Onorevole Tullo che, in prima persona, si sono impegnati per la soppressione dell’articolo 29 comma 2 del Decreto “Cresci Italia”, che avrebbe obbligato gli automobilisti a riparare la propria auto presso una Carrozzeria a loro sconosciuta, indicata dalla Compagnia di Assicurazione, pena la decurtazione del 30% del valore del danno.
Un ringraziamento infine alle Confederazioni Artigiane, CNA e Confartigianato, e all’ Associazione dei Consumatori Assoutenti che sono state al nostro fianco in questa lotta per la Libertà di Impresa e contro i poteri forti.”
BELLISSIMO A VEDERE UN GRAZIE A TUTTI CHI SI E IMPEGNATO PER QUESTA MANIFESTAZIONE GUAI SE FOSSIMO RIUSCITI A DIMOSTRARE IN QUESTO MODO NON DICO IN TUTTE LE CITTA MA ALMENO UNA PER REGIONE, CHISSA CHE SIA ALMENO L’INIZIO. GINO
Cari colleghi, Genova la città di Giambattista Perasso (detto il Balilla) ha tirato il sasso.
Questi stanno fuori ,già c’è crisi poi quel poco di lavoro che c’è lo canalizzano verso carrozzerie che si vendono e singinocchiano Alle loro proposte di lavoro a basso compenso e il tutto sgrava sul cliente che si ritrova una macchina aggiustata nn male ma malissimo.
a tutte le citta d’italia questa di genova e stata la manifestazione di tutti i carrozieri ,per cui propongo di scendere in piazza in ogni citta ,per dimostrare che siamo compatti e decisi contro il potere delle assicurazioni e dei colleghi che si vendono e pagano i liquidatori e le agenzie,senza che i periti verificano il danno effettivo,poi tutti a roma, da carrozzieri puliti ed onesti anche con martelli e leve per fare rumore non violenza
Luigi Pescara
Questa iniziativa di restare uniti,e di comunicare tra noi carrozzieri di tutta L’Italia é molto importante. Nel futuro spero di essere ancora più numerosi,per andare avanti con il nostro
lavoro che sta diventano sempre più difficile.
Un grazie a tutti gli organizzatori e buon lavoro.
Gentilissimi colleghi, noi della Campania abbiamo organizzato una manifestazione ad Avellino per il giorno 06,03,2012 presso hotel Belsito. se qualcuno ha intenzione di partecipare può chiamare a questo numero 348 5244261 colgo l’occasione per salutare voi tutti Davide e Severina Invio affettuosi saluti a voi tutti Geom. Onofrio Catalano
Ho letto la lettera che l’Avvocato Settimio Catalisano, Coordinatore Commissione R.C. dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana ha inviato al Preg.mo Sen. Cesare Cursi, Presidente della Commissione Industria del Senato, e.p.c. ai Componenti della Commissione Industria, essa è per me la vera interpretazione dello stato di fatto attuale e del nostro stato d’animo, ho il desiderio di ringraziarlo sentitamente e indipendentemente dal risultato che essa otterrà, per l’accorata difesa della nostra categoria, augurandomi che le prossime decisioni delle Commissioni Competenti che decideranno nel merito la tengano in dovuta considerazione, mi rimetto al loro senso di giustizia. Essa è la risposta a tutte le mie domande ed ai miei dubbi. Grazie Avvocato Settimio Catalisano.
Senza nulla togliere a indistintamente Tutti gli Altri che si sono adoperati e si stanno adoperando, cui altrettanto rispettosamente ringrazio. Maggi Fausto
Per i colleghi che non ne fossero al corrente e volessero conoscerne il contenuto è su internet, digitare:
“Ill.mo Signor Presidente, Le scrivo la presente, essendo a …”
Pubblico e volentiere la lettera dell’avvocato Settimio Catalisano che ho ricevuto in data 10/02 e non ho mai pubblicato preso dall’enfasi dell’evento.
Preg.mo Sen.
Cesare Cursi
Presidente
Commissione Industria del Senato
Ill.mo Signor Presidente,
Le scrivo la presente, essendo a conoscenza che è attualmente all’esame della Sua Commissione il
D.D.L. n. 3110 che, al comma 2 dell’art. 29 recita: “ In alternativa ai risarcimenti per
equivalente, e` facolta` delle compagnie offrire, nel caso di danni a cose, il risarcimento in forma
specifica. In questo caso, se il risarcimento e` accompagnato da idonea garanzia sulle
riparazioni, di validità` non inferiore ai due anni per tutte le parti non soggette a usura
ordinaria, il risarcimento per equivalente e` ridotto del 30 per cento.”
Tale norma, qualora non espunta dal testo del D.D.L, lederebbe gravemente il diritto dei
danneggiati ad ottenere il risarcimento integrale dei danni materiali subiti, costringendoli a
scegliere tra una riparazione direttamente gestita dalla compagnia di assicurazioni, peraltro tramite
un riparatore da essa scelto, e un risarcimento decurtato del 30% nel caso in cui tale vessatoria
soluzione venisse rifiutata ricorrendo, come da sempre, al proprio carrozziere di fiducia.
L’ulteriore conseguenza derivante dall’approvazione di una norma così ingiusta e illegittima,
anche dal punto di vista costituzionale ( artt. 3 – uguaglianza, 24 – diritto di azione, 41 – iniziativa
economica, 42 – diritto di proprietà, 45 – tutela e sviluppo artigianato) e comunque
anticoncorrenziale, sarebbe la chiusura di migliaia di piccole e medie imprese artigiane non
convenzionate con le assicurazioni che, operando già in un regime di stretto e tutelato oligopolio,
dominerebbero incontrastate anche il mercato dell’autoriparazione. A ciò si deve inoltre aggiungere
il rischio ulteriore della creazione di future barriere insormontabili all’accesso di nuovi soggetti, una
volta determinatasi questa sorte di oligopolio, sostituente il precedente tessuto di microimprese,
anche in un’ottica di reali e sane politiche favorenti il mercato
L’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, allora presidente
dell’AGCM, ad ottobre scorso aveva pronunciato queste veritiere parole: “Ancora è opportuno
approfondire il significato di prassi contrattuali poste in essere da alcune compagnie volte a
promuovere, come unica modalità, il risarcimento in forma specifica e senza, nella sostanza,
consentire i risparmi di spesa che la legge avrebbe richiesto. Queste prassi, se poste in essere da
operatori dominanti o da insiemi di imprese con un’elevata quota di mercato complessiva,
possono presentare problemi sotto il profilo concorrenziale soprattutto nei rapporti con le
officine di riparazione: sistemi di convenzionamento irragionevolmente selettivi potrebbero
causare pregiudizi ai riparatori esclusi”.
Non si comprende come ora, divenuto Sottosegretario, il Dr. Catricalà possa aver di colpo mutato
opinione!!
La norma in esame risulta quindi fortemente distorsiva della concorrenza ed è inoltre in netto
contrasto con la relazione del Consiglio economico e Sociale dell’Unione Europea del 6 dicembre
2010 mirante a garantire e promuovere la libertà di scelta dell’artigiano di fiducia.
Ritengo inoltre sia un grave errore consolidare ancora la procedura di risarcimento diretto che, a
cinque anni dalla sua applicazione, ha favorito solo l’abbandono delle migliori tecniche per
l’accertamento del danno, ridotto la presenza degli ispettorati sul territorio, consentito una
sostanziale e distorta “cartolarizzazione” dei risarcimenti e la prevista ( da chi da anni si occupa
realmente di risarcimenti ) inevitabile crescita esponenziale dei premi delle polizze. Ricordo che
ben quattro pronunce della Corte Costituzionale (Ordinanze 205/08, 154/2010, 192/2010 e
Sentenza 180/09) hanno inequivocabilmente stabilito che la procedura di risarcimento diretto ex art.
149 del C.d.A è facoltativa indicandone con precisione la portata “costituzionalmente orientata”
che consiste solo in una più ampia e libera possibilità di tutela del danneggiato e non certo nella
compressione dei sui diritti soggettivi.
Ricordo per primo a me stesso che l’art. 2058 del nostro vigente Codice civile, trattando del
Risarcimento in forma specifica recita:
1°) “Il danneggiato può chiedere la reintegrazione in forma specifica, qualora sia in tutto o in
parte possibile; 2°) Tuttavia il giudice può disporre che il risarcimento avvenga solo per
equivalente, se la reintegrazione in forma specifica risulta eccessivamente onerosa per il debitore”.
Il nostro ordinamento, quindi, già prevede questa modalità di risarcimento ma la subordina alla
volontà della parte danneggiata mentre è riservata al Giudice la decisione di concederla o meno, nel
concreto contemperamento degli interessi del creditore – danneggiato con quelli del debitore –
danneggiante. La norma proposta dal Governo invertirebbe invece questa regola, assurgendo a
l’unica anomalia nel sistema risarcitorio, guarda caso, ancora una volta, nella materia della R.C.A,
come già accaduto con l’introduzione del risarcimento diretto, anche con lesioni personali.
Si torni quindi sulla via del diritto, che troppo spesso viene trascurata con l’emanazione di
inopportuni e artati Decreti d’urgenza. Si torni a rendere il danneggiato libero di scegliere il
percorso per ottenere l’integrale risarcimento come previsto dal D.D.L. 2260 (Sangalli) e dal D.D.L.
3713 (Raisi).
Si decida finalmente per la rottamazione della fallimentare procedura di risarcimento diretto o, in subordine almeno per quella relativa alle lesioni personali come era peraltro stato proposto nella prima bozza del decreto liberalizzazioni. Si liberalizzi davvero evitando misure mascherate e
meramente demagogiche a favore dei “ soliti noti”.
Mi auguro che la Commissione proceda all’immediata soppressione del comma 2 dell’art. 29 e
alla valutazione dell’abrogazione dell’art. 149 C.D.A e articoli collegati ( anche del regolamento
attuativo ex art. 150) quantomeno per i danni con lesioni. Faccio rilevare che, del tutto
contraddittoriamente, mentre nel commento ufficiale del Governo n.11 del 20 gennaio 2012, alla lettera F, si dava testualmente atto che con il decreto liberalizzazioni si provvedeva “a) sopprime il
secondo periodo dell’art. 149 del codice delle assicurazioni private, eliminando la procedura del
risarcimento diretto del danno subito dal conducente non responsabile” accogliendo per altro il
parere dell’AGCM del 5 gennaio 2012, nel testo definitivo, senza motivazione alcuna, tale modifica è scomparsa.
Non si può non ritenere che la procedura di cui all’art. 149 del Codice delle assicurazioni sembri
concepita solo per ledere i diritti delle Vittime della Strada e ora per cancellare surrettiziamente,
durante un periodo di grave crisi generale, anche le imprese autoriparatrici indipendenti.
Il tessuto produttivo italiano si fonda per grossa parte sulle piccole e medie imprese e sui
professionisti. Affossare loro significa non fare il bene del Paese e, mi si consenta, non capire moltodi economia nazionale.
L’occasione mi è lieta per porgerLe i miei migliori saluti.
Roma, 03 febbraio 2012
Avv. Settimio Catalisano
( Coordinatore Commissione R.C dell’O.U.A)
CIAO DAVIDE TI VOLEVO CHIEDERE SE AVEVI DELLE INIZIATIVE PER POTERE INCONTRARE E PROPORRE DELLE ALTERNATIVE A QUESTI FIDUCIARI E CONVENZIONATI IN GENERALE CHE IN MANCANZA DI LAVORO SI PROPONGONO PER POTERE RIPORTARE DEL LAVORO NELLE PROPRIE AZIENDE PERCHE’ LEGGO DI TUTTO IN QUESTO BLOG DA FIDUCIARI DI DIVERSE ASSICURAZIONI CHE ANCHE TE SAI, FORSE SAREBBE PIù GIUSTO AVERE UN DIALOGO PIU’ CONTINUO TRA DI NOI
# TUTTI
Ancora qualche giorno di pazienza e forniremo indicazioni importanti sulle nostre iniziative.
Continuate a seguirci, visto che i lavori sono stati rallentati di un mese per colpa dell’articolo 29 stiamo recuperando il ritardo.
Finalmente, noto con piacere Sign. Davide Galli, mi ha letto, ho toccato la corda giusta.
Ora visti gli argomenti trattati ed il modo diretto che ho usato per esporli, le avrò dato l’impressione di uno sconosciuto rompiscatole pessimista che fa più danno che bene, no Sig. Davide, si sbaglia, ho fiducia in Lei, come il fratello minore l’ha rispetto al fratello maggiore, sono cresciuto nel rispetto di questa regola deontologica del vivere sano, a questo punto con grande soddisfazione mia, suppongo che Lei abbia letto anche i miei precedenti scritti. Al mio rifiuto ad inviare la descrizione dell’azienda al sig. V.Borgomeo, e che a mio parere, fatto singolarmente, aveva ed ha l’apparenza più di uno spot, avrei optato semmai per l’invio di quanto richiesto ad un organo interno nostro (cui sarò lieto di aderire se mi sarà indicato) in modo poi di poter inviarlo in un comune documento al Sig. V. Borgomeo ed in particolare alle Autorità Competenti, che dovranno decidere in merito sull’articolo 29, comma 2, DDL 3110.
Un ultima precisazione, mi scusi la permalosità, e se ho mal compreso il senso della frase, mi rimproveri, sempre a riguardo della medesima lettera, al punto “PROPONGO” trovo poco rispettosa e divisoria la frase: – ” Ritengo che il giornalista non abbia capito che essere carrozzieri indipendenti non è sinonimo di truffe e che le nostre aziende non sono
necessariamente “piccoli artigiani”.
Perchè questo distinguo, io credo che se dobbiamo fare chiarezza tra di noi ed unirci non è questo il modo. Mi viene alla mente una logica elementare di aritmetica, se 1+1=2 e 2+2=4, qual’è più conveniente?Rendo l’idea? Credo che il detto “l’unione fa la forza” debba essere l’ugualianza, non trova?
Io ho bisogno di un fratello maggiore a cui devo ricorrere nella necessità e al tempo stesso devo sentirmi utile sempre, non solo per una determinata occasione, questo è il mio pensiero, lo riporti a chi di dovere, grazie.
Cordialmente un piccolo, piccolo carrozziere indipendente.
#Maggi Fausto
Forse mi ripeto , ma lo faccio volentieri.
Mi sono personalmente prodigato con questo portale e con il Blog per portare notizie e servizi GRATUITAMENTE a tutti gli autoriparatori indistintamente dal 2007 fino a oggi.
Credo che oggi sia giunto il momento di cominciare a fornire un futuro piu’ dignitoso alle aziende piu’ meritevoli che negli anni hanno dimostrato di essere realmente Carrozzieri e che stanno soffrendo la pressione continua esercitata dalla canalizzazione .
Gli autoriparatori non parlano tutti la stessa lingua, almeno fino a quando una parte di loro riescono a svendere i propri servizi.
Svendere vuol dire non conoscere perfettamente i costi della propria azienda e noi abbiamo spiegato piu’ volte come farlo fornenlo loro anche programmi online per il calcolo del costo orario, oppure svendersi vuol dire non affrontare gli stessi costi di una carrozzeria SALUBRE e perfettamente in regola con le normative , e questa si chiama concorrenza sleale.
Ripeto, non parliamo la stessa lingua, ci sono i Carrozzieri e ci sono i riparatori delle assicurazioni, i primi cercano di sopravvivere con molta dignità i secondi sono la causa dell’art. 29.
Se non esistessero i riparatori delle compagnie l’articolo 29 non sarebbe stato proposto e le polizze in forma specifica non esisterebbero.
La ringrazio per la risposta e la considerazione datami, sono dispiaciuto di recarle disturbo, sono felice di essere con Voi, mi auguro di essere di utile per l’avvenire, guardo a Lei come al fratello maggiore, continuate ad informarmi, le mie diverse idee non debbono essere intese come contestazioni. Mi ripeto ho fiducia in Lei come in tutti coloro che si prodigano, chiedo solo rispetto per la fiducia che offro, dico ciò che penso per aiutare ed aiutarmi, non ero a conoscenza del sito, rendo omaggio alla Sua abnegazione, con cordialità Maggi Fausto.
x DAVIDE GALLI
la causa dell articolo 29,non sempre è colpa dei secondi,ma è anche colpa dei primi.!!!
…attendiamo fiduciosi le iniziative che Davide & C. hanno in serbo.
X Davide
Confido nelle tue iniziative.
Faccio parte del consorzio carrozzieri bresciani nel nostro piccolo ci siamo dati degli obbiettivi , siamo partiti con le certificazioni e la metà di noi lo è,l’altra metà verrà certificata quest’anno , vogliamo presentarci sul mercato come carrozzerie di qualità che vogliono essere riconosciute come carrozzerie di fiducia ,non fiduciarie,penso che i nostri obbiettivi siano uguali,per cui siamo con te .
Purtroppo Brescia è chiusa al dialogo, sono pochi gli attivi . Le chiacchiere sono tante ma quando si tratta di passare ai fatti hanno tutti mille impegni .
Severina
x Jacopo, non puoi negare l’evidenza, ora purtroppo quello che è, è, ora immagina tutte le carrozziere convenzionate alla mercè dell’art.29? Poi per conservare l’immagine democratica, penso io, proporranno (sarebbe meglio dire imporranno) la loro ottica, ci costringeranno pur di sopravvivere ad accertarla senza scampo, azzerando ulteriormente le nostre e le vostre necessità in virtù del libero mercato, c’è un detto che non sbaglia “o mangi sta minestra, o salti la finestra”. Ricordati anche che i martiri di questo pianeta sono una piccola quantità rispetto al resto dell’umanità, se per vivere costringono i virtuosi per vocazione ad essere disonesti che succederà? Rimurginare sul passato poco o nulla serve adesso, stiamo almeno coalizzati, portiamo idee che sono più utili e smettiamola di additarci, lo dico a tutti e a me per primo.
Al sig. Davide & C., lavorate con serenità e tranquillità
Con l’approvazione del comma 2 art 29, 7000 carrozzerie indipendenti sarebbero diventate fiduciarie, 3000 avrebbero chiuso ( i numeri non li conosco, ma solo per un esempio).
Questo vuol dire che da una guerra tra poveri si sarebbe arrivati ad una guerra tra disperati, perchè si sarebbe creata una volata al ribasso dei costi orari pur di lavorare più del collega vicino.
Penso che oggi gli autoriparatori fiduciari che leggono qui e stanno in silenzio possono solo ringraziare i colleghi che hanno combattuto per la libertà della propria gestione aziendale, perchè se hanno ancora un contratto con le compagnie affiliate è solo perchè non si è creata ulteriore competizione nel settore dei convenzionati.
C’è un altro scoglio che riguarda i legami con flotte e concessionarie a mio avviso, ma uniti e decisi su una linea comune si potrà gestire meglio anche questa situazione.
X DAVIDE IO SONO UN CARROZZIERE E COME TALE DOVREI RIPARARE SOLO AUTOMEZZI SE DOVREI RIPARARE UN IMPIANTO ELETTRICO OPPURE IDRAULICO SAREBBE REGOLARE ANCHE FACENDO FATTURA OPPURE ANDREI INCONTRO A DELLE SANZIONI TUTTO QUESTO E REGOLARE COME VENDERE POLIZZE CON ALTRI SUPPERFUGI LE NOSTRE ASSOCIAZIONI PREVEDONO TUTTO LECITO OPPURE CON DELLE NOTIFICHE FAR PAGARE DELLE PENALI IL COMPITO E SOLO DEI NOSTRI RAPPRESENTANTI CON UN PO DI IMPEGNO NON CI SAREBBE NE TARDI E MALE NE AUTOGLAS O ALTRI INGANNI
forse è arrivato il momento di cambiare
la posta è troppo alta le compagnie assicurative e le società di noleggio vogliono guadagnare solo loro il “privato”vuole intascarsi lui l’assegno quando viene liquidato il danno perchè è alla canna del gas… gli incidenti gravi non vengono riparati…oppure vengono esportati all’estero le macchine non marciscono più e quindi concludo…è f-i-n-i-t-a è arrivato il momento di chiudere ,io l’o già fatto.saluto